martedì 29 novembre 2011

Gattinara Anzivino 2005: Assaggiamo l'"altro Nebbiolo"

Qualche mese fa, sono stato con il compagno di avventure "enologiche" dalle parti di Gattinara e Ghemme, alla ricerca di qualche Nebbiolo da ricordare e portare a casa per una degustazione in compagnia.
Era febbraio, mese un pò desolante, soprattutto in zone un pò depresse come quella "fetta" di territorio al confine tra la provincia di Vercelli (Gattinara) e quella di Novara (Ghemme).

Assaggiati i vini un pò scorbutici della cantina sociale del paese (ci siamo fermati al primo), preso il due di picche da Antoniolo ( non fa degustazione nel punto vendita..mah), siamo arrivati già nervosi all'enoteca regionale di Gattinara, in cerca del sospirato riscatto.
Finalmente un pò di cortesia e di ospitalità, abbiamo assaggiato quattro o cinque vini del posto...e scoperto che da quelle parti la degustazione è sempre a pagamento...va be, ne riparleremo.

Tra i vini acquistati la prima delusione mi è arrivata dal Ghemme 2004 di Ioppa, ottimo in enoteca, ma con un significativo sentore di tappo a casa mia settimana scorsa..ma ci può stare.
Mi sono rifatto con il Gattinara 2005 di Anzivino, davvero un buon vino.

Un bel rosso granato tipico da Nebbiolo con un unghia appena aranciata.
Bel naso, elegante e di discreta ampiezza. Frutta rossa, viola e note speziate, accenni di noce moscata e sentori di pepe e liquirizia più marcati.
In bocca non delude, buon corpo, tannino vivace e di spessore ma già pronto per una beva appagante, la bocca rimane asciutta con un leggera ma gradevole astringenza.
Vino fresco corroborato da una buona acidità che gli garantirà un invecchiamento lungo e felice.
Il vino ozia in bocca per diversi secondi, con note amarognole di mandorle che lasciano la bocca senza fretta e con rinnovata seduzione.

In enoteca sui 16€, buon esempio di Gattinara, anche se secondo me ci sono campioni migliori (ma più cari).
Da abbinare con piatti di carne sostanziosi, arrosti o brasati, selvaggina, formaggi stagionati e primi piatti elaborati come il risotto condito con lo stesso vino.

Curiosità: Anzivino era un imprenditore edile di San Donato, ora viticoltore in Gattinara. Grande! E' anche agriturismo con possibilità di mangiare e pernottare...se volete farvi un week end alternativo..

A te logo

lunedì 28 novembre 2011

Lo strano caso del prato di San Siro:biglietti polverizzati in poche ore...

Giovedi scorso TicketOne, ormai unico canale di vendita in Italia per biglietti di spettacoli teatrali, concerti ed eventi di vario genere, ha messo in vendita sul proprio sito internet i biglietti per i concerti di Bruce Springsteen che si terranno in Italia durante il 2012 a Milano, Firenze e Trieste.

Badate bene: tre date in Italia di un artista che viene ormai ogni 2/3 anni in stadi di capienza di un certo tipo. Alle 16 dello stesso giorno i biglietti per il prato di San Siro erano misteriosamente scomparsi. Com'è possibile?
Ovviamente i ragazzi del call center non ne sapevano nulla, mistero assoluto sulle cause di questo repentino esaurimento, nessuno in grado di darti spiegazioni o di dare indicazioni su prossime vendite online, guarda caso dei biglietti più "accessibili".
Tra l'altro ormai non è possibile nemmeno ripiegare (come qualche anno fa) sui negozi di musica della metropoli: da Mariposa a Bonaparte, da Buscemi a Psyco, ormai tutti alle dipendenze del meraviglioso sito Ticketone.

Vi sembra possibile che i biglietti di un prato come quello di San Siro possano finire dopo poche ore??
Eppure il Boss ormai da anni, pur riempiendo lo stadio non fa mai un vero sold out...

Indagando su Internet vai a scoprire che esistono siti organizzati e molto professionali come questo oppure quest'altro che hanno parecchie disponibilità di biglietti, offerta variegata per tipologia e prezzi...ma la cosa più bella è che i prezzi sono esorbitanti, ben più alti di quelli ufficiali al pubblico.

Ma vi sembra accettabile? Si parla sempre di speculazione finanziaria, di squali arrivisti che ti aspettano in banca per proporti truffe o patti con il diavolo, di "uomini in nero" che governano il mondo dalle stanze segrete del potere, ma di questa categoria di "truffatori"silenziosi che sono in attesa da qualche parte pronti a speculare sulle passioni e i momenti di svago della gente comune ne vogliamo parlare?

Questa sarebbe la democrazia di Internet? I fans degli artisti di turno, persone che risparmiano per concedersi uno sfizio o una serata diversa, gente abituata ad comprare biglietti nel negozio di fiducia si vedono beffati da un sistema occulto, invisibile, organizzato all'inverosimile che in poche ore, esattamente come per i sistemi automatici usati per il trading speculativo, riesce a saturare tutti gli spazi, a ribaltare le logiche del mercato, a raggirare le regole del gioco, al di là della banda larga, del refresh del browser, dei server che cadono esausti e delle altre amenità che ci propinano...
Chicca finale, che suona come una bella presa in giro la potete trovare qui: chapeu!

Qualche settimana fa la Repubblica (ahime mi tocca pure citarla) denunciava questo sistema sicuramente sottile e ben organizzato in un articolo non privo di dettagli significativi...

La parola a voi...sperando che un pò di polvere venga fuori dalle strade buie dell'Angolo...

A te logo

domenica 27 novembre 2011

Serre IGT 2009: Alla scoperta del vitigno Susumaniello

Dall'evento recensito settimana scorsa, sono tornato a casa con due bottiglie di Serre IGT della Cantina due Palme, viticoltore pugliese tra i più noti in Italia.
Il Serre è fatto con uve Susumaniello in purezza, uno dei tanti vitigni autoctoni italiani recuperati negli ultimi anni, sui quali l'enologia del territorio sta investendo con impegno.

Ci sono molti vitigni al Sud come nel resto di Italia, poco noti ma di indubbie qualità (dal Tamurro in Basilicata, al Maglioppo e Gaglioppo in Calabria, il Susumaniello in Puglia, l'ormai noto Nerello in Sicilia solo per citarne alcuni) che seppur fuori dalle mode e dalle attenzioni del marketing del vino, sono in grado di regalare assaggi di notevole piacevolezza, con la speranza che grazie al costante lavoro dei produttori possano garantire in futuro standard di qualità e tipicità utili per differenziare e personalizzare un mondo del vino che negli ultimi decenni ha rischiato un'indubbia omologazione dei prodotti proposti e dei gusti personali.

Ad ogni modo il Susumaniello (detto anche Somarello Nero) in questione, non delude all'assaggio, conferma le buone impressioni riscontrate in fiera, e mi spinge a curiosare nel nuovo punto vendita della Cantina Due Palme a Milano, occasione interessante per approfondire la degustazione dei vini pugliesi che propone il produttore.

Il Serre è un vino giovane ma ambizioso, rosso rubino acceso con ancora qualche nota violecea, franco e di buona beva pur essendo dotato di un corpo di tutto rispetto.
Molto fruttato (ciliegie e prugne), con note di viola e marmellata a completare le sensazioni primarie.
Spezie dolci (vaniglia e cannella) con sottofondo balsamico e leggere punte di mineralità completano il profilo olfattivo, meno complesso e ampio rispetto alle prime impressioni.
In bocca è morbidissimo, vellutato e dolce tanto da sembrare quasi abboccato. E' un vino particolare, unico in alcune sfumature, ma ben bilanciato da una buona acidità che rende il vino fresco e pulito con un retrogusto amarognolo che rende il finale meno stucchevole e scontato rispetto alla beva, che risulta comunque gradevole.

Il Serre è una bella donna, da avventura di una notte più che da lenta e ricercata seduzione. Affascina più per le sue curve e la sua bellezza carnale che per il fascino misterioso dei suoi occhi o l'eleganza nel portamento.

Ideale per chi vuole bere vini immediati e pronti, rotondi e senza spigoli.

Buon rapporto qualità prezzo, sui 9/11€ in enoteca.

A te logo

martedì 22 novembre 2011

Bruce Springsteen in Italia: E' ufficiale! Tre concerti a Milano, Firenze e Trieste

Era nell'aria dai...tutti ormai stavamo aspettando con curiosità e con la solita vecchia "fottuta" attesa che accomuna noi fans del Boss; troppi i rumors e le notizie fuoriuscite dai corridori di casa Springsteen, tipico "tam tam" fatto a regola d'arte per scaldare i motori per il 2012.

Il promoter Claudio Trotta, ormai famoso per il processo a suo carico generato dall' extra-time dell'ultimo concerto a San Siro, ci aveva messo del suo su Facebook, con qualche post qua e là giusto per amplificare la cuoriosità di tutti noi: blogger dell'ultimo minuto, moderne groupie di mezza età, signori attempati in cerca dell'ultima fiammata e qualche orda di ragazzini che tutto sommato apprezza ancora il vigore di questo inossidabile sessantenne.

Qualcuno ancora mi chiede come mai mi piace Bruce Springsteen...a parte che basta ascoltare con attenzione la sua discografia, soprattutto quella "classica" a cavallo tra i '70 e gli '80, ma la verità è incapsulata in una vecchia frase di un famoso giornalista americano: "Al mondo esistono solo due tipi di persone: quelli che amano Bruce Springstreen e quelli che non lo hanno mai visto dal vivo!".

Invito le seconda categoria a spendere una cinquantina di euro per investire su una grande serata di rock&roll, per avere finalmente la sospirata risposta e per passare definitivamente dalla parte giusta:)..

Ad ogni modo ecco le date e le prime indicazioni sui Biglietti:
7 Giugno MILANO-Stadio San Siro
10 Giugno FIRENZE-Stadio Franchi
11 Giugno TRIESTE-Stadio Nereo Rocco


E il nuovo disco? C'è solo da avere pazienza ancora qualche giorno...

A te logo

lunedì 21 novembre 2011

Ristorante Alberobello: sapori di Puglia a Milano

E dopo la vivace ed intensa sortita all'Hotel Marriot, con una buona dose di alcool nel sangue, non si poteva far altro che terminare la "serata libera" con una cenetta "defaticante" in uno dei tanti locali presenti in zona.
Sempre attratto dai ristoranti specializzati in cucina regionale italiana, ho ripescato un posto già provato anni fa, specializzato in cucina pugliese con la variante della pizza.

Il locale è molto bello e caratteristico, dotato di una veranda molto gradevole ideale per coppiette in cerca di atmosfera, ma arredato in modo felice anche all'interno; un'unica sala abbastanza ampia con un tetto di legno ben strutturato a dare un'atmosfera calda quasi da montagna con i tavolini di legno apparecchiati con le tipiche tovagliette a quadratoni rossi da osteria.

Il menu è vario ed include diversi piatti interessanti sia di terra che di mare.
A mio avviso conviene iniziare direttamente con i primi tipici, abbondanti e vera specialità del ristorante. Dalle classiche orecchiette alle cime di rapa ai cavatelli cozze e ceci, dalla Tiella barese (riso, patate e cozze) ai cicatielli spada e cardoncelli, solo per citarne alcuni, ma non mancano classici di mare come gli spaghetti alle vongole e bottarga e le ottime linguine al cartoccio in crosta.

Anche i secondi sono decisamente stuzzicanti: il branzino alla pugliese era ottimo, pesce molto fresco condito con olive, patate, pomodorini e capperi. Fine e gustoso. In alternativa orata alla vernaccia, pesce spada alla mediterranea oppure per gli amanti della carne le classiche tagliate e costate, il caciocavallo alla griglia o le costolette di agnello alla brace con radicchio.

Ho mangiato bene e mi piacerebbe tornarci per assaggiare altre specialità. Non è uno di quei ristoranti dove basta un giro per farsi un'idea definitiva. Interessante la pizza, cantina sufficiente.
Rapporto qualità prezzo ottimo, migliore di tanti altri ristoranti pugliesi a Milano, personale cortese ma un pò serioso, locale bello e ideale anche per l'abbinata cena-cinema, vista la vicinanza col multisala Ducale, da fare in coppia o con compagnie di amici.

A te logo

domenica 20 novembre 2011

Weekend della Degustazione 2011: La recensione del Martux

Alla fine la curiosità era tanta, e sabato sera verso le 19 mi sono recato all'Hotel Marriot a Milano per partecipare alla 19esima edizione del Weekend della Degustazione.

Devo dire che la serata è stata sicuramente interessante e piacevole fino ad una certa ora, verso le 21 la gente presente è diventata veramente troppa con accessi continui, dettaglio che sicuramente ha reso più confusionario e meno godibile il mini tour tra i vari stand.

Location molto elegante e curata, produttori affabili e desiderosi di far conoscere i propri vini, qualità degli assaggi nel complesso discreta con alcune punte di notevole interesse. Non sono riuscito a provare "qualcosa" di ogni produttore, ma sicuramente mi hanno colpito in particolare il Sangiovese Base, il Rosso e il Brunello di Montalcino 2004 dell'Agricola Le Benducce, Sassella della cantina Balgera e Amarone e Primitivo (!!) della Casa Vitivinicola Tinazzi.

Nota a parte merita la già celebre Cantina Due Palme, dove la qualità degli assaggi è stata particolarmente rilevante. Il Serre da uve autoctone Susumaniello è ottimo, ma anche il Canonico da uve Negroamaro mi è parso un vino interessante e di pronta beva. Stuzzicante la recente apertura di un punto vendita a Milano della stessa cantina, che visiterò quanto prima.

Apprezzabile la presenza di qualche banchetto gastronomico, con degustazione di formaggi, salumi e altri prodotti tipici. Durante gli assaggi era quasi sempre possibile accompagnare la beva con qualche stuzzichino preparato ad hoc, dai semplici grissini fino a pane toscano imbevuto in olio artigianale, formaggi ecc.

Mi hanno detto che venerdì sera non c'era nessuno, occasione perfetta dunque per gli appassionati di vino. Per fare serata, o per rifarsi gli occhi (troppe distrazioni:)) il sabato sera è sicuramente più adatto, caratterizzato da tanto pubblico, per altro piuttosto giovane, e forse non sempre realmente interessato a scoprire i segreti del mondo del vino.

Sicuramente un'esperienza da ripetere, con più calma, cercando di coprire maggiormente la lista dei produttori presenti (alcune regioni purtroppo le ho saltate).

A te logo

Bruce Springsteen in Italia nel 2012: Milano, Firenze e Udine?

E dopo i vari rumors circolati sul web tra settembre e ottobre, dimostratisi poi delle bufale, è giunta proprio ieri la notizia di un imminente annuncio di Springsteen relativo ai piani futuri per il 2012.

L'annuncio "ufficiale" dovrebbe essere il 22 novembre, e includerà aggiornamenti sul possibile nuovo album e sulle date per il tour del prossimo anno anche se non viene specificato se sarà con la band o in altra formazione. In Italia le tappe dovrebbero essere Milano, Firenze e Udine.

Ci siamo questa volta? Un segnale positivo arriva proprio dall'Italia, in particolare dalla pagina facebook del noto promoter Claudio Trotta che condivide direttamente il link italiano della notizia, che riporto qui sotto:


Stay tuned

A te logo

sabato 19 novembre 2011

Ristorante Gargantua: tradizione toscana nel cuore di Milano

Ore 12, partenza da Lacchiarella (provincia Milano Sud) avvolti nella nebbia di autunno, direzione Milano, dove una discreta giornata di sole riscalda timida i palazzoni della metropoli.

Pranzo al ristorante Gargantua in corso di Porta Vigentina 31, classicissimo ristorante toscano di lunga tradizione, occasione per festeggiare il compleanno del fratello del Blogger in famiglia "allargata", e per prendere spunto per qualche post da pubblicare:).

Il locale è molto rustico e genuino, semplice nei suoi arredi, caratterizzati dalle mura bianche tipo buccia d'arancia e semplici tavoli e sedie di legno.

Gli antipasti sono stati decisamente la portata forte del pranzo. Bruschette toscane con salsiccia cruda, misto di salumi, lardo, tartarre di tonno, polpette di carne e frittata di verdure, gamberetti con cannellini e insalata di mare. A parte l'ultimo che non ho assaggiato devo dire che il resto era semplicemente ottimo e quasi sufficiente per considerare il pranzo chiuso.

I primi proposti sono stati i rigatoni al ragu toscano e i tagliolini con gamberi e zucchine; personalmente ho optato per una tagliata con rucola (solo discreta) accompagnati da ottimi carciofi e patatine fritte molto sottili. Sono passate anche delle fiorentine di ottimo aspetto e piatti di mare come fritto misto e rombo al forno.

Buona la cantina, la scelta è caduta su un prosecco e una bonarda frizzante entrambi molto piacevoli.

Servizio essenziale ma cortese e puntuale. Buona ma abbastanza scontata la torta (solito pan di spagna con panna e frutti di bosco), accompagnato da un discreto moscato.

Ristorante adatto per tutti i palati, ideale per pranzi o cene di lavoro e per cenette romantiche. Il prezzo credo oscilli tra i 40 e i 50€, ma non avendo pagato non so darvi riscontro preciso.

A te logo

giovedì 17 novembre 2011

Weekend della Degustazione all'Hotel Marriot di Milano - 19esima Edizione

Segnalo questo interessante evento per gli appassionati di Vino e Degustazione.
A Milano, al Marriott Hotel di via Washington, 66 dal 17 al 19 Novembre si aprirà la 19esima edizione del Weekend della Degustazione, aperta al pubblico dalle 18 alle 23.
Il prezzo intero è di 15€, ridotto a 10€ in caso di registrazione online.

La formula è sicuramente azzeccata e consiste nella possibilità di assaggiare circa 300 etichette di una cinquantina di produttori di piccole medie dimensioni, non ancora distribuiti su Milano.

E' quindi una buona occasione per avvicinarsi al mondo del vino, per approfondire alcune aree geografiche o per andare alla scoperta di qualche produttore non ancora famoso.
Oltretutto, chicca non da poco, in caso di assaggi graditi, sarà possibile direttamente acquistare le bottiglie al prezzo di cantina (spero, in realtà non è specificato).

I vini degustati saranno raccontati e presentati direttamente dai produttori, che nel complesso copriranno 11 regioni italiane, tra le quali alcune delle più rinomate.

Buona degustazione

A te logo

martedì 15 novembre 2011

Villa Donoratico della Tenuta Argentiera: il fascino della terra di Bolgheri

Ah il vino che grande mistero!
Tutte quelle bottiglie una sopra all'altra nel mio sfigatissimo porta-bottiglie di legno Ikea da 24, che mi guardano sdegnate ma in fondo innamorate di questo assaggiatore ingrato e vampiro, che non ha saputo coccolarle donando loro una cantina fresca dove nascondersi dalla calura estiva, e nemmeno una costosissima cantinetta frigo, che in casa mia ci starebbe bene come un elefante in una gioielleria...

Svogliato, mentre tutti dormono, ultimo baluardo di una vivace serata nebbiosa, mi accingo all'ardua scelta...e cosi dal nulla, una bottiglia misteriosa ed entrata in punta di piedi in casa Martux (regalo di mio suocero) mi sussurra insistente come una sirena adescatrice di fare l'amore con lei...di assaggiare il suo segreto...e sia!

Bolgheri DOC 2003 "Villa Donoratico" della Tenuta Argentiera (70% Cabernet Sauvignon - 25% Merlot - 5% Cabernet Franc), si apre al mio naso con una fastidiosa ed evidente nota di riduzione, dopo che lo stesso tappo non mi aveva lasciato presagire nulla di buono...

Ma il vino è vivo, muta nel tempo, respira e sprigiona la sua linfa vitale come un' energia a lungo tenuta celata, come il genio della lampada esce dalla bottiglia desideroso di soddisfare i desideri del suo fortunato padrone...bere un gran vino....

La riduzione svanisce e il vino si apre in tutta la sua complessità e ampiezza. Ciliegie, chiodi di garofano, cuoio, tabacco, caffè sono solo alcuni dei sentori che si intrecciano e si susseguono al naso in un vortice di sensazioni che si rincorrono col passare dei minuti.

Sottofondo animale, selvatico e non ancora domato del tutto, ricordi di china penetrano nell'olfatto mentre le sensazioni di bosco e muschio bagnato evocano la madre terra da dove viene l'uva, in un rito di perfetta imperfezione che è pura goduria per i sensi e per la mente.

In bocca conferma la grande ricchezza ma anche l'evidente squilibrio che è l'elemento di maggior fascino di questo vino ma anche il suo limite.
La struttura è buona ma non cosi importante come ci si aspettava, il tannino c'è, elegante e generoso, in armonia quasi perfetta con l'acidità, fa risultare il vino ancora fresco e vivo nonostante una già buona rotondità.

Retrogusto di liquirizia, ritorni di caffè e cacao amaro, appagante prologo di un finale che non finisce di stupire per le piacevoli memorie che godono leziose sul languido palato.

Un bel vino, segnato da qualche imperfezione che però non pregiudica l'assaggio ma ne esalta umanità e fascino misterioso.

Prezzo medio in enoteca sui 19€.
Da abbinare con ravioli al brasato, cinghiale, entrecote, filetto alla griglia, faraona arrosto, anitra alla arancia...e i soliti formaggi di medio-alta stagionatura, che ci stanno sempre bene.

Grazie genio..

A te logo


lunedì 14 novembre 2011

Aglianico del Vulture Covo dei Briganti 2003: un assaggio contro il freddo di Novembre

Novembre, il freddo comincia a farsi cattivo. 5° gradi, umido e nebbia avvolgono le strade bagnate intorno a me. Tempo di vini che scaldano sangue, anima e cuore.
Aglianico del Vulture "Covo dei Briganti" 2003 della cantina Eubea, azienda di Rionero in Vulture.

L'avevo bevuto due anni fa al Vinitaly, all'interno di una mattinata molto soddisfacente dedicata alla Basilicata, e mi aveva lasciato un buon ricordo.

Considero l'Aglianico (e non sono il solo) come uno dei più grandi vitigni italiani, con margini di crescita qualitativa ancora importanti e in grado di regalare emozioni ancora non del tutto rivelate.
Le aspettative sono sempre alte dunque, e devo dire che almeno in parte deluse da questo assaggio.

Si tratta sicuramente di un buon vino, ma almeno personalmente l'ho trovato un pò slegato tra olfatto e gusto.
Il colore è abbastanza in linea con l'età, granato pieno con qualche riflesso aranciato sull'unghia.
Il "naso" è la parte che lascia più perplessi, un pò spento, piatto senza quella opulenza e complessità che ci si aspetta da questi vini.
E' fin troppo maturo, sembra aver intrapreso anche se ancora timidamente la sua parabola discendente. Solo girandolo con insistenza regala qualche spunto più vivace.
Note di marmellata e di frutta molto matura, quasi appassita (ciliegie, amarene), sentori di tostatura tipici dell'invecchiamento in botti, e spezie dolci a definire il quadro olfattivo.
In bocca è più vivo, buona struttura, intenso e caratterizzato da un tannino ancora prepotente, quasi ruvido nel legare la bocca. Acidità buona a far scongiurare un rapido declino, armonia ancora tutta definire e finale ammandorlato molto piacevole.

Un assaggio nel complesso discreto, anche se non particolarmente entusiasmante.
17€ circa in enoteca, da abbinare ad arrosti e brasati o in alternativa a cacciagione, agnello al forno, polenta e spezzatino o formaggi stagionati.

Ma vorrei che il celebre Claps, nonchè fornitore del vino mi fornisse i suoi di abbinamenti tipici, visto che è della zona:)

A te logo

giovedì 10 novembre 2011

Visitare Bormio: Storia, shopping, enogastronomia e benessere in Valtellina

Circa duecento km separano Milano da Bormio, ridente località di montagna situata nel cuore della Valtellina.
Non sono tanti tutto sommato, peccato che solo la prima parte è percorribile mediante la super strada che parte da viale Monza e raggiunge i pressi di Colico, mente la seconda metà è su strada statale ad una corsia, piacevole da scoprire durante il tragitto, ma insidiosa per la durata complessiva del viaggio.

Tre ore e trequarti all'andata, con arrivo in albergo alle 18:45, accettabile per essere sabato.
Hotel San Lorenzo, in pieno centro, un simpatico tre stelle dall'ottimo rapporto qualità prezzo, accogliente, caldo, con una colazione "fatta in casa" spettacolare: brioches naturali di tutti i tipi che emanavano profumi persi nei meandri della memoria e la strepitosa crostata di mirtilli specialità della panetteria "clou"del paese valgono da sole il prezzo dell'albergo.

Passeggiando tra le vie si respira un'aria quasi gotica, enfatizzata dall'autunno e dai colori dell'imminente festa di Halloween; strade silenziose accompagnate da muri e palazzi antichi, vecchie torri e chiese che si elevano verso il cielo.
Dal punto di vista storico non mancano le chicche e gli angoli da visitare con più attenzione (Piazza del Kuerc, Torre degli Alberti), aspetto che si amalgama in modo naturale con i tanti negozi tipici e non che permettono ai turisti di fare shopping con soddisfazione e che accendono di luci e calore la strada principale del paese. L'unico a soffrirne è il portafoglio..

Enogastronomia sugli scudi: da non perdere l'enoteca Guanella, un pò cara ma ben fornita di vini locali anche di produttori non molto noti, il negozio di alimentari "La Sceleira" di Franco Pozzi strepitoso emporio di formaggi, salumi, e altri prodotti tipici o fatti in loco, senza dimenticare la panetteria in via Roma, dove potete trovare pane, pizze e focacce,e soprattutto la torta di mirtilli citata in precedenza...armatevi di pazienza, la coda è una costante...quando non c'è significa che dentro non è rimasto nulla:).

La passeggiata continua tra le vie del paese, la piazza Centrale con il campanile e alcuni ristoranti, fino a giungere al torrente, dove è possibile attraversare l' antico ponte Combo o proseguire lungo il corso d'acqua per un bel tratto di strada, percorso ideale per rilassarsi o per far giocare i bambini vista la numerosa presenza nel verde di scivoli e altalene e di parchi giochi attrezzati.

Per mangiare, oltre al già citato Agriturismo Rini, potete optare per i ristoranti Filò (splendido locale rustico e d'atmosfera), La Stua (classico di montagna con un menu ampio e descrizioni dei vini), La Skandola (di fronte alle Terme), Il Vecchio Borgo (buona qualità e tipicità, servizio lacunoso) ma l'elenco continua..
Per i pranzi consiglio il pub Oliver, adiacente ad una calda piazzetta illuminata "d'immenso" dal sole con parco giochi integrato. Servizio lento e sbadato, ma taglieri di salumi, grigliate di carne, cheese burger e qualche panino "ruspante" meritano la visita.

Per gli amanti dello shopping alla ricerca di qualche acquisto a prezzi interessanti, c'è Livigno a tre quarti d'ora di distanza. Zona "franca", strepitosa per fare benzina (prezzo sotto l'euro), solo discreta a mio avviso per fare acquisti di altro genere. La località è carina, ma sinceramente a parte il percorso per raggiungerla lunare e suggestivo, fa rimpiangere il clima di Bormio.

Ovviamente non sono stato alle Terme, ma so che sono molto belle, anche se un pò care.

A te logo


martedì 8 novembre 2011

Agriturismo Rini: cena tipica Valtellinese a Bormio

Avendo trascorso l'ultimo "ponte" a Bormio (sto preparando la recensione..ma mi dilungo facilmente..) ho approfittato per degustare almeno in parte i prodotti eno-gastronomici tipici della zona, da alcuni piatti "must" della cucina valtellinese ad alcuni vini del territorio, molto apprezzati tra gli appassionati.

Tra i vari ristoranti provati, segnalo con piacere il noto "Agriturismo Rini", vero tempio della cucina valtellinese.
Ambiente caldo, rustico e tipico da agriturismo, dove legno e pietre la fanno da padrone, distribuiti su più ambienti in una struttura che ricorda una grande baita di montagna.
Accoglienza cordiale, servizio puntuale e rapido nel portare le varie pietanze.

Si parte con della ricotta fresca e del misto di salumi. Buoni, bresaola e salame su tutti.
Come primi (cambiano durante l'anno) due specialità: i famosi Pizzoccheri (ottimi) e il Taroz, una sorte di purè speciale fatto con patate, fagiolini, bitto e pancetta. Non male.
Buoni anche i secondi, dal classico arrosto alle costine di maiale, accompagnate dall'immancabile polenta e da qualche formaggio tipico (Scimudin e Casera).
Come vino ho scelto la Sassella Riserva di Rainoldi, un pò tannico e troppo legnoso per i miei gusti (cantina fornita dei vini del territorio).
Finale con dolce a scelta (sorbetto di Braulio, crostate ecc), buoni ma difficilmente apprezzabili con la pancia cosi piena..

Ottimo rapporto qualità prezzo, locale ideale per pranzi o cene in compagnia o per trascorrere qualche giorno di vacanza (camere e appartamenti), buone le materie prime utilizzate.

A pranzo probabilmente si apprezza di più lo splendido contesto paesaggistico, da degustare camminando sui sentieri in piano alla ricerca della digestione perduta...

A te logo

lunedì 7 novembre 2011

Weekend in Valtellina: A spasso tra le montagne col Trenino Rosso del Bernina

Bormio. Sveglia alle 7:30, con un pò di calma visto la presenza della "piccola".
Si parte alle 8:30 per essere a Tirano alle 9, circa 40 minuti prima della partenza del "primo" Trenino del Bernina della giornata: destinazione Saint Moritz; viaggio di due ore e mezza per 60 km di pista in mezzo alle montagne!

Erano anni che volevo fare questa esperienza, e devo dire che non sono rimasto deluso.
Non abbiamo optato per il treno panoramico (molto più costoso ma dotato di ampie vetrate), ma il trenino standard (sempre rosso con finestre più classiche) è stato all'altezza della situazione.

E' considerato da molti il trenino più bello del mondo, è patrimonio dell'Unesco ed è sicuramente una gita che è possibile fare durante tutto l'anno, fiore all'occhiello della Valtellina.

Il viaggio è stato piacevole, la curiosità è rimasta costante durante tutto l'itinerario grazie alla presenza di tanti scorci meritevoli di attenzione. Per chi ama la natura e i viaggi alla scoperta dei suoi tesori nascosti ha trovato il suo pane: boschi di conifere, alberi multi-colore, sentieri di montagna, le vette più alte accarezzate dalle nevicate in alta quota, binari che serpeggiano tra le montagne disegnando curve improbabili... Il tutto condito dalla possibilità di fermarsi lungo il tragitto per esplorare alcune zone o sentieri particolari, per poi risalire con il treno successivo fino a destinazione.

L'elemento più affascinante e curioso, metafora potenziale di un breve percorso spiriturale, è dato dal progressivo contrasto e mutamento della natura circostante, prima rigogliosa e sfrontata nell'esaltazione dei colori dell'autunno, e via via che si sale più spoglia, arida, lunare ed inquietante.

Il punto sicuramente più spettacolare, obiettivo più gettonato dei fotografi improvvisati è il Lago Bianco, enorme lastra "azzurra" nei pressi dell' Ospizio Bernina, panorama strepitosto come potete vedere dalla foto a fianco, scattata dal sottoscritto.


Arrivati a destinazione è possibile fare una lunghissima e "ossigenante" passeggiata lungo il suggestivo lago di Saint Moritz, degustando wurster e birra presso un bar improvvisato, oppure optare per un giro del paese, meta rinomata per fare shopping in "alta quota".

Nel complesso una gita stupenda, esperienza da ripetere, magari in estate approfittando della clima favorevole per fare escursioni nei boschi di montagna, oppure in inverno per approfittare dello spettacolo naturale del lago ghiacciato o per tentare qualche sortita in mezzo ai paesaggi innevati...



A voi la scelta

A te logo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...