lunedì 14 novembre 2011

Aglianico del Vulture Covo dei Briganti 2003: un assaggio contro il freddo di Novembre

Novembre, il freddo comincia a farsi cattivo. 5° gradi, umido e nebbia avvolgono le strade bagnate intorno a me. Tempo di vini che scaldano sangue, anima e cuore.
Aglianico del Vulture "Covo dei Briganti" 2003 della cantina Eubea, azienda di Rionero in Vulture.

L'avevo bevuto due anni fa al Vinitaly, all'interno di una mattinata molto soddisfacente dedicata alla Basilicata, e mi aveva lasciato un buon ricordo.

Considero l'Aglianico (e non sono il solo) come uno dei più grandi vitigni italiani, con margini di crescita qualitativa ancora importanti e in grado di regalare emozioni ancora non del tutto rivelate.
Le aspettative sono sempre alte dunque, e devo dire che almeno in parte deluse da questo assaggio.

Si tratta sicuramente di un buon vino, ma almeno personalmente l'ho trovato un pò slegato tra olfatto e gusto.
Il colore è abbastanza in linea con l'età, granato pieno con qualche riflesso aranciato sull'unghia.
Il "naso" è la parte che lascia più perplessi, un pò spento, piatto senza quella opulenza e complessità che ci si aspetta da questi vini.
E' fin troppo maturo, sembra aver intrapreso anche se ancora timidamente la sua parabola discendente. Solo girandolo con insistenza regala qualche spunto più vivace.
Note di marmellata e di frutta molto matura, quasi appassita (ciliegie, amarene), sentori di tostatura tipici dell'invecchiamento in botti, e spezie dolci a definire il quadro olfattivo.
In bocca è più vivo, buona struttura, intenso e caratterizzato da un tannino ancora prepotente, quasi ruvido nel legare la bocca. Acidità buona a far scongiurare un rapido declino, armonia ancora tutta definire e finale ammandorlato molto piacevole.

Un assaggio nel complesso discreto, anche se non particolarmente entusiasmante.
17€ circa in enoteca, da abbinare ad arrosti e brasati o in alternativa a cacciagione, agnello al forno, polenta e spezzatino o formaggi stagionati.

Ma vorrei che il celebre Claps, nonchè fornitore del vino mi fornisse i suoi di abbinamenti tipici, visto che è della zona:)

A te logo

4 commenti:

claps ha detto...

Non intervengo nella perfetta disamina "tecnica" del fine assaggiatore Martux, ma convengo con lui quando lo definisce non entusiasmante. nella stessa fascia di prezzo ci sono bottiglie (di Aglianico) migliori.
Sugli abbinamenti diciamo "tipici" metto al primo posto un bel piatto di fusilli (fatti in casa) col sugo di "pezzente", una particolare salsiccia molto grassa retaggio della cucina povera ora tornata in auge. In alternativa un baccalà alla vigna, ma da gustare rigorosamente ad Avigliano!!! w l'aglianico e w la basilcata

Massimo ha detto...

Bravo Claps!
Piatti molto interessanti..chissà che un giorno o l'altro riesca anche a degustarne qualcuno direttamente nella mitica e lontana Avigliano...

stevetamburo ha detto...

Il 2003 riserve di queste sorprese, fin troppo spesso. L'annata estremamente calda ha portato a vini concentrati, polposi, magari iperfruttati, ma ben poco longevi.
Probabilmente il fatto che due anni fa' lo sentissi migliore è una conferma di questo.
Ora che mi ci fai pensare ho anch'io in cantina un La Firma 2003, aglianico del vulture...
Credo sarà proprio ora di "tirargli il collo".
Bye.

Massimo ha detto...

Grande Steve! Benvenuto!
Il Bar è aperto:)

Si il 2003 è stata un'annata particolare e difficile, anche se qualche sopresa positiva l'ho avuta comunque.

In generale è facile trovare vini caldi, rotondi e pronti da consumare anche se importanti, piuttosto che acidi, longevi e caratterizzati da una maturazione più lunga. Anche la finezza e la complessità ne soffrono..

a presto

Martux

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