L’Angolo del Martux è un bar. In fin dei conti anche il sottotitolo iniziale parla chiaro, c’è un tavolo di legno, c’è il vino giusto e c’è la buona musica in sottofondo che come in tutti i bar degni di questo nome deve accompagnare il tempo degli avventori che si siedono a bere qualcosa e scambiare due chiacchiere.
L’Angolo è un bar per tutti, dove ci si può fermare a oziare o a riflettere sul da farsi durante tutto il giorno, è il posto giusto per chi non sa da dove cominciare, per chi vuole scoprire dove uscire a cena la prossima sera libera, per chi idealmente vuole pescare dal bancone il vino "che seduce" per ogni occasione, per chi vuole fare due chiacchiere con il barista imbronciato, magari cominciando ad insultare lui prima di incorrere in qualche problema sul lavoro.
L’Angolo è un bar un po’ retrò, ci sono diversi quadri di jazzisti alle pareti, e la maggior parte dei dischi presenti nel JukeBox in fondo alla stanza galleggiano tra i '60 e gli '80, atmosfera un po’ New York - Greenwich Village e un po’ California Napa Valley, del resto il barista prima di farsi insultare vuole provare a conquistarti narrandoti dei suoi viaggi “americani”, raccontandoti di quella volta che è corso dietro la limousine di Billy Joel a Milano, o di quell’altra volta a Barbaresco quando ha suonato di domenica al campanello di una cantina privata, e ha degustato qualche vino in compagnia dei genitori del proprietario ultrasettantenni visto che il titolare non c’era e la cantina era chiusa!
L’Angolo è un bar di viaggiatori, dove fuori c’è il cemento della città che ti aspetta, e dentro è pieno di cimeli che evocano sogni di evasione “on the road” e fantasmi di mondi sommersi, dove il vecchietto con in mano la gazzetta ti dice che “non ci sono più i bar di una volta” ma sta sempre li seduto, dove le guide del Gambero Rosso e dello Slow Food sono inutili perché il barista conosce un “sacco di posti” dove passare le vacanze e non ti molla fino a che non gli hai promesso che seguirai i suoi consigli.
L’Angolo è un wine-bar, perché il barista vorrebbe aprire un’enoteca a Milano, ma dato che costa troppo al momento è riuscito solo ad aprire questo Blog…e ancora non ha capito il perché.
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