lunedì 26 settembre 2011

Sergio Bonelli: un saluto ad un grande del fumetto italiano

Un'altra di quelle notizie che aprono l'archivio della memoria, lungo i binari di un percorso lungo più di vent'anni, affollato di avventure impossibili vissute tra foreste piene di agguati, mari infestati da squali e pirati, nemici letali e amici mai dimenticati, misteri senza tempo e spazi sconfinati sospesi tra realtà e fantasia.

Il grande Sergio Bonelli se n'è andato, e quando l'ho saputo stamane è stato come spegnere un interrottore acceso da sempre.
Dal lontano 1986 sono grande appassionato dei suoi fumetti, soprattutto quelli nati dalla sua ispiratissima penna, Zagor, eroe eterno e instancabile che proprio quest'anno ha compiuto 50 anni, e Mister No, creato nel 75, anno di nascita anche del sottoscritto, fumetto rivoluzionario per quei tempi, ribelle, anticonformista, amante delle donne e delle sbronze nel cuore del Brasile amazzonico.

Ricordo quando molto più giovane mi recavo con gli amici del tempo tra Piazza Cantore e Piazza Baracca a Milano, dai mitici "baracchini" di fumetti usati, alla ricerca dei numeri mancanti delle due raccolte, l'ebrezza quasi trasgressiva di comprarne il più possibile con i pochi risparmi, o scambiarli con i vecchissimi giornalini di guerra che avevano collezionato i miei fratelli prima di me.

Ricordo i mille colori dell'alternarsi delle stagioni, anno dopo anno, ovunque fossi i "miei" fumetti non mi abbandonavano mai: in edicola prima di recarmi a scuola, sul balcone di casa sdraiato tra le nuvole, durante il pomeriggio negli spazi rubati ai noiosissimi "compiti" o la sera a letto per chiudere la giornata in modo degno.
Durante le vacanze, dove l'attesa per il nuovo numero, la curiosità di trovare qualche chicca nelle edicole dei posti di mare, sempre piene di buste a sorpresa, riuscivano a regalarmi sensazioni di attesa ed attimi sospesi che riesco ancora a gustare.



C'era sempre tempo per l'eroismo di Zagor sognando un giorno di emularne il coraggio e la forza, e la ribellione incazzata di Mister NO, le sue donne e il suo desiderio di libertà e indipendenza...



Sergio Bonelli, uomo fuori dal comune, editore e imprenditore di sostanza, autore e sceneggiatore sorprendente, oltre ad avere dato forma e lustro al fumetto italiano, ad aver lanciato tanti validi professionisti e personaggi di successo, è stato soprattutto, per me, come per tanti altri lettori, un grande e unico compagno di esplorazioni e di viaggi ai confini del mondo, un indimenticabile generatore di sogni.

Meglio non andare oltre, la retorica è dietro l'angolo, e le tante immagini rimbalzano dentro di me in un vortice confuso e senza via di uscita...

...come diceva sempre Mister No...

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Il Barbaresco dei Produttori: un ottimo Nebbiolo sotto i venti euro

Ecco un altro vino da tenere in grande considerazione, degno rappresentante del territorio di Barbaresco e del suo vitigno principale: il Nebbiolo.

Siamo in provincia di Cuneo, nel grazioso e tranquillo borgo di Barbaresco (vicino Alba), nel meraviglioso territorio delle Langhe, ideale da visitare in diversi periodi dell'anno, ma al massimo della poesia in ottobre, dove le morbide colline si tingono della magia colorata dell'autunno, e la foschia vela di mistero i vigneti secolari.

Il Barbaresco è sicuramente uno dei grandi vini italiani, ma come tutti i vini di un certo calibro non è grande amico del portafoglio (un pò meno caro del Barolo) ; ma nel caso del prodotto base della celebre Cantina dei Produttori il rapporto qualità prezzo è eccellente.

Al naso si presenta con una buona eleganza e spiccata intensità. Note di ciliegia, frutti di bosco e caramello. Piacevoli sentori di caffè e liquirizia ma nel complesso rimane un pò chiuso. La bottiglia meriterebbe un'apertura anticipata di un paio d'ore rispetto alla degustazione.
In bocca entra deciso, il tannino si fa sentire, ha stoffa e promette un ottimo invecchiamento ben sorretto dalla notevole acidità. Nel breve restituisce una sensazione di astringenza che toglie un pò di equilibrio senza inficiare l'assaggio.
Rimane in bocca ben oltre i dieci secondi, con un finale un pò ammandorlato con ricordi di cacao amaro.

Consigliato con formaggi stagionati, paste con sughi importanti (ragu classico o con cacciagione) e risotti con salsiccia o a base di vino rosso. Se lo accompagnate ad una buona lasagna non sbagliate.

Curiosità: nelle grandi annate i crus storici del Barbaresco (terreni particolarmente vocati) vengono prodotti come riserva (invecchiamento 36 mesi), mentre nelle annate meno felici le loro uve concorrono alla produzione del base, incrementandone il livello qualitativo.

Il 2006 è da considerarsi un'annata ampiamente positiva, anche se il mitico Bruno Giacosa non la pensa cosi: Annata 2006 Barbaresco

16€ in cantina, nei grandi store o in enoteca lo si acquista con 2/3 euro in più.

Buona degustazione!

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martedì 20 settembre 2011

La Firma del Notaio 2004: Degustare un ottimo Aglianico sognando il Vulture


L'Aglianico è considerato da molti esperti uno dei più grandi vitigni italiani, degno antagonista dei più noti Nebbiolo e Sangiovese. La zona più rappresentativa è quella del Vulture, fazzoletto di terra della Basilicata caratterizzato da terreni vulcanici tra i 200 e i 500 metri sul livello del mare, con un micro-clima perfetto per la produzione di vini di alta qualità.

Non gli manca nulla, dal colore intenso al corpo possente, dall'acidità che dà freschezza e longevità alla grande complessità olfattiva che lo rende seducente ed appagante nella degustazione dei suoi prodotti migliori.

Due anni fa al Vinitaly, ebbi l'occasione di assaggiare alcuni rappresentanti del territorio, e uno dei campioni che mi entusiasmarono in modo particolare è la Firma della Cantina del Notaio, che ho appena degustato in casa, avendo tra le mani una bottiglia dell'ottima annata 2004.

Alcuni intenditori lo hanno "bollato" come un prodotto un pò ruffiano e ingentilito da presunti tagli con altri vitigni più morbidi, caratterizzato da un boquet un pò troppo marcato di legno.

Sinceramente io lo trovo un ottimo vino, anche se non mancano altri prodotti magari meno perfetti o ancora più tipici nelle loro caratteristiche peculiari.

A parte il colore che è in linea con le attese, l'olfatto è complesso e piuttosto ampio, caratterizzato da un frutto maturo (ciliegia, prugna) che si fonde abbastanza bene con le classiche note legnose del barrique, arricchite da sottofondo balsamico, interessanti sentori di liquirizia e noce moscata, rese ancora più piacevoli da una mineralità evidente che completa l'ottimo spettro olfattivo.

In bocca il vino entra molto bene, intenso e grasso, imponenente nella struttura ma caratterizzato da un equilibrio invidiabile nonostante un tannino di un certo spessore; complessità e ricchezza gustativa si esprimono in modo eccellente nel retrogusto e rimangono in bocca per diversi secondi, donando alla persistenza aromatica un voto decisamente importante.

Ottimo con bistecche di rostbeef, arrosti e formaggi stagionati.

Lo potete trovare in vendita sui 30€, ad esempio nell'ottima enoteca I Maggiolini di Bareggio, vicino a Milano.

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lunedì 19 settembre 2011

Bruce Springsteen artista da strada in attesa del nuovo disco

Bruce "The Boss" Springsteen è venuto spesso in Italia in concerto negli ultimi anni, ma siamo sempre in tanti a non vedere l'ora di un nuovo tour per rivedere il piccolo grande uomo del New Jersey in azione.

Dal vivo ce ne sono pochissimi come lui, a 61 anni suonati (al contrario di qualche altro rocker) è ancora miracolosamente capace di sciorinare concerti tirati, sudatissimi, impregnati di quel selvaggio furore da strada, fuoco pulsante necessario per celebrare ogni volta il sacro rito del Rock & Roll!

Le notizie serpeggiano sul web, già mesi fa anche questo blog avevo riportato qualche anticipazione, adesso sembra che un nuovo disco sia effettivamente abbastanza imminente, anche se i dettagli sono ancora sconosciuti (band, produttore ecc).

Questo articolo si lancia in supposizioni, ma non so quanto possa essere attendibile.

In ogni caso Bruce è sempre in grado di regalare qualche simpatica sopresa ai suoi fans e agli ignari passanti; non ci resta quindi che godercelo in versione "Busker" ai Boston Public Gardens a inizio settembre...davvero una chicca!!



venerdì 9 settembre 2011

Ristorante Cafè Balear: cena di pesce al porto di Ciutadella

....Il porto è la zona più suggestiva di Ciutadella, sia prima del tramonto con l'atmosfera carica di trepida attesa, sia all'imbrunire con le luci del crepuscolo che disegnano scenari per il futuro.
Ma il momento più caldo e suggestivo arriva con l'oscurità, dove l'aura del mare soffia morbida tra le barche a riposo, e il fascino seduttivo della notte si fonde in modo arrendevole con la bellezza del luogo.

Dopo una coda di venti minuti circa ( e ci va bene, tante persone ci rimarrano ore..) i camerieri del mitico Cafè Balear ci preparano un bel tavolino accanto al canale; può cosi cominciare la cena luculliana a base di pesce che ci accompagnerà per un paio d'ore.
Il Cafè Balear è uno dei migliori e più noti ristoranti dell'isola, e devo dire che la rinomanza è assolutamente meritata, da tutti i punti di vista.
La location è impeccabile, il servizio cortese e puntuale, e si mangia semplicemente benissimo.

Si inizia con le Tapas, e forse converrebbe anche finire qui. Sono gli antipasti tipici spagnoli e comprendono bruschette di pomodoro, peperoni, gamberetti, pesciolini fritti, fritto misto, cozze, vongole, insalata di polipo, granchio con peperoncino e scampi alla griglia.
Il tutto per quattro adulti, anche se i piatti sono ricchi e potrebbero tranquillamente costituire la cena completa per adulti e bambini.
Prendiamo anche delle sogliole per i bimbi, ancora un piatto di cozze e del San Pietro con patate.
Tutto ottimo, e tra l'altro la scelta di pesce è veramente molto ampia (branzini, orate, pescatrice, ecc)
Il tutto accompagnato da un ottimo spumante spagnolo, il Cava, vino frizzante tipico della Catalogna (due bottiglie), fresco e perfetto per le pietanze servite.
Si finisce con un assaggio di dolci, e l'idea del conto comincia a prendere forma....ci si aspetta una bella mazzata...e la mazzata arriva...più di 320€!! E ora capite perchè forse conveniva fermarsi alle Tapas...



La passeggiata dopo cena è un must, il porto si anima di luci, le barche sonnecchiano tranquille una accanto all'altra, alcune si prestano come ristorante galleggiante, altre nicchiano in attesa di ripartire per altre avventure in mare.
Ci sono tantissimi giovani, i numerosi e invitanti ristoranti accompagnano tutta la passseggiata lungo il canale, e hanno l'aria di poter soddisfare i clienti in attesa...anche se dalle recensioni lette in giro non sembrerebbe.
Si scatta qualche foto, si curiosa tra i negozietti, rubacchiando qualche chiacchiera qua e là; la sensazione di essere in vacanza in completo relax prende finalmente la piena consapevolezza...non c'è più niente a cui pensare...

Il tempo si perde dietro al dolce fluire dello spumante nel sangue, si respira a fondo l'atmosfera quasi surreale del luogo, questo fascino avvolgente che per un momento proietta la mente alla ormai lontana gioventù, e fa dimenticare la mazzata ricevuta pochi minuti prima al ristorante..., in fondo abbiamo mangiato benissimo e si vive solo una volta...no?

I profumi di mare, di pesce alla griglia, di vacanza ci accompagnano fino alla macchina, salutiamo le barche, Ciutadella....ancora due magliette...e si riparte verso Fornells...

Qui si chiude il resoconto del viaggio a Minorca...spero che qualcosa di quello che avete letto in giro sul Blog possa esservi utile per fare un viaggio vacanza su questa bellissima isola, che non mancherà di sedurvi come ha fatto con me.

Oltre all'Angolo del Martux, ci tengo a segnalare questo sito, davvero ben fatto e ricco di contenuti sul luogo.

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giovedì 8 settembre 2011

Minorca On The Road: Alla scoperta dell'Isola del Vento

Dopo un nostalgico tuffo della memoria in acque cristalline è giunto il momento di riprendere il cammino e narrare brevemente di qualche gita da non perdere se si è in vacanza sull' isola del vento (dicono cosi di tante isole..).

Faro di Favàritx: visita da non perdere, fatta di mattina prima di andare a Cala Tortuga, ma che meriterebbe un passaggio in "zona tramonto" prima di cena. Il paesaggio è lunare, con rocce di ardesia levigate da secoli di mare agitato dai venti di tramontana. Il faro si raggiunge con una comoda e breve passeggiata asfaltata. La costruzione è piuttosto massiccia e ben tenuta. Rapidamente si sconfina sul tappeto di nuda roccia, abbastanza piatta fino ad arrivare allo strapiombo sul mare. Ideale per fare foto e video, panorama mozzafiato e molto suggestivo.
Il luogo trasuda sensazioni quasi mistiche, echi di storie e avventure consumate nel remoto passato del luogo, storie di navigatori, fuggiaschi, spie e capitani di navi sempre in tensione verso l'ignoto, in continua sfida per la sopravvivenza.
Vicino al faro c'è una piccola spiaggia molto comoda, ma conviene parcheggiare un filo più indietro per andare a Cala Tortuga o alle spiagge adiacenti, camminando un pò su sentieri sterrati con un pò di pendenza.



Santuario del Monte Toro: il punto più alto dell'isola, gita ideale da fare a fine vacanza per tirare le somme, per gonfiare i polmoni di ossigeno, e armarsi di buono spirito per il ritorno in patria.
Il panorama è splendido e sorprende, in quanto si riesce a guardare quasi tutta l'isola, e nonostante tutti i giri in macchina, solo da qui ci si rende conto di quanto è piccola. Per godersi il panorama ci deve essere il cielo terso, senza nuvole, altrimenti la vista rimane un pò offuscata.
Sul Monte, alto 358 metri, è possibile visitare il santuario dedicato alla patrona di Minorca, costruito sui resti di un' antica chiesa gotica. Da vedere un'imponenente statua, parte di una torretta difensiva, il pozzo e la chiesa all'interno dove è possibile ammirare l'immagine della "Virge del Toro" scolpita su legno.



Ciutadella: non poteva mancare una visita a Ciutadella, la città più bella e rappresentativa dell'isola, fondata addirittura dai Cartaginesi! Non ci sono stato molto, e forse avrei dovuto approfondire di più il giro turistico, ma la zona del porto a cena vale da sola il prezzo del biglietto...ma di questo parlerò la prossima volta.
La città è piuttosto grande e anche confusionaria, ma una volta arrivati in centro, con un pò di difficoltà e dopo aver fatto incazzare il vigile di turno (con una specie di mezzo tecnologico a due ruote tipo bambino...buffissimo) si riesce a parcheggiare. Due passi in centro, affollato di turisti e negozietti, tra le vie strette e molto tipiche con pavimenzione tipo "pavè" che le caratterizza, ci si ritrova ogni tanto in qualche bella piazza, tipo quella della splendida cattedrale, oppure quella molto ampia sopra il porto, dove si affaccia il palazzo del Consiglio Comunale.
I negozi sono carini ma con i bimbi non si riesce a fare molto, c'è nè uno che vende formaggi e salumi profumatissimi, ci sono i soliti che offrono svariate tipologie di coloratissime magliette, per non parlare delle tipicissime scarpe di minorca: gli Avarcas.



La visita non dovrebbe finire qui, ci sono tanti angoli ancora da scoprire, che sto ammirando adesso su Internet, ma siamo in orario di cena, i bimbi hanno fame e so dal mio telefono che il mitico Cafè Balear non aspetta...attivo il GPS e ci facciamo eroicamente guidare da lui...portaci al ristorante, Android!
Camminando tra le vie, percorriamo 850 metri e finiamo al cospetto del canale principale dello splendido porto..il GPS è abbastanza preciso, il tempo di fare due foto e ci mettiamo mestamente in coda per l'agognata cena..

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mercoledì 7 settembre 2011

Le Spiagge di Minorca: un tuffo nelle piscine del Mediterraneo

Eravamo rimasti al noleggio dell'auto, elemento essenziale per poter girare l'isola in modo comodo e soddisfacente, andando a scoprire le tante chicche disseminate tra costa ed entroterra.
Le attese non sono state deluse, soprattutto per quanto concerne le spiagge.
Ce ne sono tante, alcune minuscole, altre piuttosto estese, di sabbia bianca e fine e di sabbia rossa più granulosa.
Non mancano le scogliere, e un pò in tutta l'isola è possibile godere del fondale e della fauna marina facendo snorkling con pieno gusto.

A Nord prevalgono le spiagge di sabbia rossa, soprattutto verso Fornells, mentre il Sud dell'isola è conosciuto per le lunghe spiagge bianche, e per alcune calette veramente da sogno, circondate da pinete e vegetazione molto fitta, ombra ideale per la pausa pranzo, davvero di grande impatto fotografico, anche se ahime non mancano alberghi di dubbia qualità estetica che a volte riducono un pò l'armonia dell'ambiente. I fondali sono mediamente bassi per diversi metri, ideali per i bambini. Non mancano nudisti un pò in tutta l'isola.

Di seguito qualche appunto da tenere a mente:

Cala Tirant: l'ampia baia a fianco del villaggio Carema Playa di Fornells. Tante rocce e scogliere sui lati, due spiagge separate da una parete di scogli e roccia e collegate da una scaletta piuttosto sportiva. Mare bellissimo soprattutto in assenza di vento, colori meravigliosi, sabbia non esaltante, non sempre pulitissima nonostante sia una spiaggia piuttosto selvaggia. Ideale per lo snorkling.



Arenal De Castell: spiaggia piuttosto lunga in una baia non molto ampia. Molto commerciale, in zona molto costruita e piena di imbarcazioni. Acqua molto bella, ideale per bambini e per fare sport. Facile da raggiungere, ottimo parcheggio.

Na Macaret: spiaggia minuscola e poco significativa tenuto conto della media delle altre spiaggie. Sarebbe l'ideale se fosse la spiaggia sotto "casa propria".

Cala Tortuga: meravigliosa spiaggia vergine vicina al faro di Cap Favaritx, che merita sicuramente una visita a parte. La spiaggia è raggiungibile tramite un sentiero, passeggiata di 15 minuti un pò impegnativa con bambini ma fattibile. Acqua meravigliosa, sabbia abbastanza chiara, caletta selvaggia circondata da rocce e vegetazione. Nudisti a go-go, anche uomini...

Es Grau: bella spiaggia di 500 metri a forma di conchiglia dalle parti della capitale Maò, ideale per i bimbi. Prima parte un pò sporca, bisogna camminare fino in fondo per godersi il tratto di mare migliore e avere la sabbia più pulita. A nuoto è possibile raggiungere un'altra piccola spiaggia li vicino, oppure ci si può soffermare a fare snorkling intorno all'enorme scoglio che separa due tratti di costa.

Playa de Cavalleria: spiaggia selvaggia di sabbia rossa. A me ricorda Porto Ferro in Sardegna. Mare bellissimo in assenza di vento, ampio parcheggio e camminata di 5 minuti. E' possibile fare una specie di bagno nel fango (o terra rossa) vicino alla spiaggia, che tra l'altro è piena di nudisti. Non lontano da Cavalleria c'è la splendida spiaggia di Cala Pregonda, raggiungibile in circa 20 minuti, ma che non ho visto, in quanto non agevole per i bambini.

Playa Binamela: spiaggia poco significativa, brutta copia di Cala Tirant o Cavalleria. Comoda solo per chi non vuole farsi la scarpinata fino a Cala Pregonda, tenuto conto che la prima parte di strada e il parcheggio sono comuni.

Cala Morell: posizionata a nord ovest dell'isola, sopra la bella Ciutadella. Doppio parcheggio, stradina immersa nella pineta, baia meravigliosa, divisa in due parti, con la seconda spiaggia da raggiungere a nuoto. Acqua bellissima, fondale particolarmente basso.



Cala Galdana: baia molto bella, verdissima nonostante la presenza di molte costruzioni. Molto turistica ed affollata, ampio parcheggio, acqua e sabbia al top nonostante la confusione.

Cala Mitiana: più piccola e ancora più affollata di Cala Galdana. Parcheggio più limitato, da raggiungere in mattinata verso le dieci (come del resto un pò tutte quelle più rinomate). Anche qui sabbia bianca e finissima, acqua dai colori meravigliosi, alta scogliera da dove tuffarsi. Tanto verde, pineta fresca ed accogliente prima della spiaggia.

Sant Tomas: spiaggia lunga 750 metri, molto spaziosa, ideale per bambini. L'acqua è sempre bellissima, a volte è ventosa, fondale basso per molti metri. Molto turistica, numerosi bar e strutture di accoglienza.

Son Bou: spiaggia lunghissima più di due km, molto turistica. Sabbia bianca, acqua splendida, tanto spazio per giocare, vale la pena farci anche più di una visita.



L'elenco potrebbe proseguire ancora a lungo (Cala Torqueta, Son Saura, Cala Macarella ecc), ma quelle qui sopra sono quelle testate sul campo, tutte consigliatissime a parte un paio niente di che.
Se c'è qualche fortunato che deve ancora farsi le vacanze, e la destinazione è Minorca...

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lunedì 5 settembre 2011

Viaggio a Minorca: Una vacanza a Fornells a bordo di una panda!

Partiti il 15 agosto all'alba da Malpensa, dopo una notte all'Hotel First proprio a due passi dal Terminal 1.
Se si decolla molto presto alla mattina, può essere comodo pernottare nelle vicinanze evitando di alzarsi ancora prima del dovuto, soprattutto se si viaggia con bimbi piccoli come nel mio caso!
Abbiamo lasciato la macchina in albergo per le due settimane e il servizio navetta ci ha accompagnati all'areoporto all'andata e in albergo al ritorno.
Dopo un' ora e mezza di viaggio si arriva a destinazione: Minorca, seconda isola per estensione delle Baleari (dopo Maiorca e prima di Ibiza e Formentera), l'isola più verde di tutto il Mediterraneo!

La nostra destinazione finale era Fornells, delizioso e tranquillo porto di pescatori situato a nord est dell'isola, paesino di case bianche basse, caratterizzato da una lunga passeggiata lungo mare, corredata di qualche bancarella e di alcuni negozietti che oscillano tra il tipico e il turistico, che accompagnano il percorso fino al cuore del porto naturale, dove non mancano interessanti ristoranti che tentano i turisti con ricchi menu a base di pesce (l'Aragosta è la specialità del posto!).
A Fornells, è da non perdere la visita alla Torre di difesa e al piccolo faro lì vicino.
La passeggiata che porta alla torretta è davvero molto bella, in posizione rialzata si gode di un panorama magnifico, ma se non ci si accontenta si può tranquillamente lasciare la stradina asfaltata per passeggiare sulla nuda roccia fino a raggiungere il punto più estremo della parete rocciosa, in mezzo alla varie curve naturali levigate dal mare e dai venti, con vista dedicata su alcune calette rocciose, sulle scogliere e sulla vastità immensa del mare aperto.
Lo spettacolo è straordinario, non si finisce mai di scattare foto e passeggiare nei dintorni alla ricerca dell'angolazione perfetta, della foto da ingrandire per le pareti di casa.
La passeggiata di ritorno si sviluppa lungo la costa rocciosa sul lato del porto, e permette di raggiungere il centro del paese.


Abbiamo soggiornato al Carema Club Playa di Fornells, situato nei pressi di Cala Tirant, nota spiaggia rossa nelle vicinanze del paese.
Su TripAdvisor si trovano tante recensioni, alcune molto positive altre meno, nonostante la struttura sia tra quelle più grandi dell'isola.
Personalmente mi sono trovato bene, villaggio gradevole, fatto di case basse immerse nel
verde, caratterizzato dai classici servizi standard; bar, tre piscine, un campo da tennis, un mini club per bambini, l'angolo diving, e una sorta di teatrino per l'animazione serale.
La camera era piuttosto tipica nella sua semplicità, corredata da tutte le caratteristiche basilari (frigo, tv,asciugacapelli, utensili da cucina ecc), anche se sicuramente un pò obsoleta negli arredi e nelle mura. Pulizia della camera discreta, fatta ogni due giorni, formiche in agguato da tenere a bada.
La cucina è stata molto varia anche se alla lunga ripetitiva. Grande ricchezza e abbondanza in tutti e tre i pasti della giornata, discreta qualità soprattutto per alcune pietanze di pesce e di carne (cozze e gamberi, spada e palombo, lombata, agnello e filetto di maiale).
Verdura e frutta in gran quantità e in alcuni casi particolarmente buona (anguria e pere), dolci discreti, vino e birra sempre presenti.
Personalmente ho trovato un pò stucchevole bere tutti i giorni il cappuccino della macchinetta (idem per le altre bevande calde), fastidioso avere solo un dispenser per le bevande fredde (succhi e acqua), e un limite il fatto di non avere a colazione un buon espresso, in generale fuori dalla formula all inclusive del villaggio. Personale cortese sia in sala da pranzo che alla reception.



Poco incline alla vita da villaggio e a rimanere stanziati sulla stessa spiaggia, abbiamo noleggiato direttamente dall'Italia sul sito web AutosMaximo una simpatica Panda gialla, ribattezzata il "Ciofeghito" per le sue prestazioni mascoline. Il servizio è interessante grazie alle tariffe "aggressive" e per la modalità di consegna, direttamente in albergo se lo si preferisce.
La macchina a Minorca è senza dubbio fondamentale per scoprire quotidianamente le ricchezze naturali che l'isola offre, oltretutto le strade sono buone e l'ampiezza complessiva dell'isola (circa 50 km) permette tranquillamente di attraversarla in lungo e largo anche durante l'arco dello stesso giorno.

Continua...

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giovedì 1 settembre 2011

L'Editoriale: Tra Minorca e Milano - Questa Vita da Blogger


Back To Reality.
Dopo tre settimane all'aria aperta, di cui due passate a respirare l'essenza vitale di una piccola isola verde come Minorca, dove le strade rotonde serpeggiano ondulate tra le verdi colline, in attesa di raggiungere il mare come amanti bisognose di essere soddisfatte, dove le spiaggie sembrano sorrisi felici bagnati dalla sua acqua bianca, dove la natura avvolge tutto con il suo misterioso e sovrano abbraccio, e condivide i suoi antichi tesori per qualche settimana con l'avidità dell'uomo....di quei Blogger disperati che hanno raggiunto la terra promessa per un effimero momento di estasi dopo tonnellate di inutili minuti a battere nervosamente i tasti su plastiche sagomate, con l'ingenua ambizione di scrivere qualcosa che rimanga tra la polvere del web....chissà dove...

Equazione spazio-tempo alterata, ritmi legati alla luce del sole, ai desideri di perdersi in un mondo di contemplazione e divertimento, la mente sovrastata dalla continua tensione dei nostri corpi al movimento, alla scoperta di qualcosa di nuovo, pensieri che volano via verso l'ignoto, purificati dal sale del mare, dove il dio Nettuno infila il suo forcone nella scatola oscura della memoria, e schiaccia via i residui di smog cittadino ancorati sulla superficie della nostra anima...

Un deciso e asciutto schiaffo in faccia, un volo in aereo di un'ora e mezza, e il culo, le ambizioni, i sogni personali hanno nuovamente accarrezzato il terreno ruvido di quel fantastico e luminoso concetto che risponde al suono di "realtà", "quotidianità", "ritorno all'ovile", come il bacio di una ventosa che prosciuga l'ossigeno avidamente, asciugante come il tannino di un Brunello un pò troppo giovane, che ogni anno, con il beffardo sorriso di un pagliaccio inganna la nostra stupida attesa ingabbiando per bene, come un pacco di Natale, i nostri corpi abbronzati dentro uffici eleganti, scatole di anime confezionate per fermare la caduta del paese...

E il Blogger confuso si rifugia nel suo Bar, offre da bere a tutti ponendosi nel silenzio meditativo di un bicchiere di birra gelata l'annoso quesito..ma riuscirò a cambiare vita?....non rendendosi conto che ha già firmato l'assegno per il prossimo giro di ventosa...

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