lunedì 9 gennaio 2012

Fumin Esprit Follet 2009: Estasi nella Crotta De Vegneron

Commentavo via mail con un "collega" blogger, molto competente in materia, che non è scontato bere vini che tocchino le corde dell'anima, in grado di stravolgere un pò la giornata, alterando la dura e seriosa quotidianità, con cui fare l'amore per diverse e lunghe sorsate, scoprendo sempre sensazioni nuove. Molto più facile trovare vini "da una botta e via" oppure algide pin-up da guardare e degustare lentamente senza mai possederle davvero.

Chi ha letto e sopportato le mie recensioni di vino, potrà forse ricordare che lungo il percorso fatto insieme è capitato sicuramente di trovare vini della seconda categoria ma anche di imbattersi in qualche campione della prima, e il piacere generale della degustazione è ancora più grande quando si incontrano vini poco blasonati dal marketing nostrano e non, e poco conosciuti dai consumatori di massa.

Questa sera ho il piacere di passare qualche minuto di passione con un vino della Val D'Aosta, fatto di uve Fumin in purezza, antico vitigno autoctono della piccola regione del Nord Italia.

Mettendo questo vino sotto il naso si scopre subito qualcosa di nuovo, di inedito.
Un pò chiuso inizialmente, non regala promesse di facile godimento senza poterle realmente mantenere.
Vinoso, sentori balsamici con riflessi di menta, di muschio, di sottobosco e terra umida, essenze profonde, non evidenti e grossolane, da ricercare con pazienza, senza fretta. Frutti di bosco rossi e leggere note di spezie dolci completano l'interessante quadro olfattivo....ma facendo una pausa di riflessione e tornando a danzare sul bicchiere si scopre l'essenza segreta del vino, il suo cuore pulsante tenuto gelosamente nascosto per chi ha pazienza di aspettare...sottofondo minerale, idrocarburi e asfalto restituiscono nuovamente il vino al naso con grande e mistico piacere, addolciti da ritorni di chiodi di garofano.

In bocca è generoso, vivace nell'entrata, tannino molto fine ed elegante, riempie la bocca con soddisfazione e buon equilibrio nonostante la gioventù. Retrogusto ineccepibile, si ritrovano in bocca i frutti di bosco e le spezie già accarezzate in precedenza, finale lunghissimo arricchito da da sensazioni amarognole di mandorla davvero piacevoli che lasciano in bocca ricordi di estasi silenziosa.

In Val D'Aosta dovrò recarmi a breve, la viticultura è un'arte, fatta in condizioni naturali molto difficili, su terreni con forti pendenze, veri e proprio fazzoletti di terra dove vengono cresciuti con passione, dedizione e duro lavoro bianchi (Chardonnay su tutti ma anche diversi autoctoni) e rossi di notevole qualità.

Da abbinare con Lasagne, paste rosse al ragu, filetti, bistecche di roast beef e formaggi stagionati.
Eccellente rapporto qualità prezzo, da consumare subito o anche dopo qualche anno di affinamento.

A te logo

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...