Non era facile prolungare l'effetto benefico regalatoci da Midnight in Paris e infatti non ci siamo riusciti a pieno; Sherlock Holmes - Gioco di ombre, secondo episodio della serie, è un simpatico e confuso "fumettone" americano, che unisce alcuni simboli e tratti caratteristici del personaggio di Conan Doyle ad icone moderne "tutto acrobazie e arti marziali" in stile James Bond e Mission Impossibile.
Il risultato è un film discreto, abbastanza scorrevole, arricchiato da un'ambientazione piuttosto variegata e suggestiva (Londra, Parigi, Germania e Svizzera) con qualche spunto divertente basato soprattutto sulle geniali trovate del personaggio principale (l'investigatore) e sulla indubbia simpatia e bravura dei due attori principali: Robert Downey Jr (Holmes) e Jude Law (dottor Watson), spontenei e molto in sintonia nei dialoghi tra loro, sempre conditi di ironia e sottile umorismo.
Downey Jr ha una carica (anche comica) e un'espressività facciale che sono davvero un programma!
Il film annoia a tratti, il ritmo è quasi sempre serrato senza "prendere" mai davvero, e spesso nelle pause è possibile apprezzare i momenti più ilarici e caricaturali dei protagonisti o dell'inedito e strambo fratello di Holmes, Mycroft (interpretato dall'ottimo Stephen Fry), oppure gustare i travestimenti e i trucchi dell'investigatore di Baker Street, presenti nel film coerentemente con le caratteristiche originali del personaggio letterario, unitamente alla cervellotica attenzione e osservazione dei particolari (resa efficace attraverso uso di vari flashforward) e alla sua pedante e onnipresente presunzione.
Sicuramente "questo" Holmes, rispetto all'elegante, complesso e raffinato personaggio originale, risente sicuramente della caratterizzazione moderna e americana dell'attore e dello stesso regista britannico Guy Ritchie, qui sicuramente più in sintonia e meno "legato" rispetto al primo episodio, ma in ogni caso con un tocco distante dallo stile londinese ed europeo dell'ambientazione e dei suoi protagonisti.
Purtroppo consultando quotidiani, siti web o applicazioni smartphone dedicate al cinema, si ha la sensazione di avere a disposizione una scelta numerosa di film papabili per una serata piacevole. In realtà leggendo commenti e recensioni del pubblico, pur a volte molto distanti tra di loro, si ha la percezione opposta: scarsità di film di qualità, qualche idea brillante spesso incastonata in soggetti interessanti sviluppati male in sceneggiature superficiali e spesso tirate via.
A questo punto dopo la poetica e filosofica "Mezzanotte in Parigi", vale forse la pena di immergersi nelle funanboliche avventure di Sherlock Holmes, smarriti tra le sinistre nebbie di Londra, alla caccia del diabolico Professor Moriarty sui binari di mezza Europa, tra montagne innevate e castelli sospesi nel vuoto!
A te logo e buona visione
3 commenti:
E' da un pò che vorrei vederlo,ma poi ho sempre scelto altro.Il primo mi era piaciuto molto: divertente e leggero, due ore in totale assenza di pensiero...
sono d'accordo con te! c'hai preso in pieno quando dici che è un fumettone confuso. Peccato perchè i presupposti per fare qualcosa di più c'erano. Guy Ritch però ha perso il tocco e non è più quello di The Snatch.
Gran bella recensione, apprezzata molto di più dopo aver visto il film.
Si infatti mi pare che lo Sherlock Holmes cinematografico abbia poco a che fare con il personaggio letterario.
In ogni caso a me anche questo secondo episodio è piaciuto, sarà che sono un amante del genere.
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